|
Cover orig. 1980 |
La simulazione di una
spy story presenta problemi piuttosto complessi nella generazione di una struttura narrativa adatta a un gioco di ruolo: è necessario conciliare con equilibrio la parte investigativa con quella di azione "frenetica", come gli inseguimenti e il combattimento con armi moderne.
Top Secret, nella sua prima edizione (disponibile
free a questo link), mancò il bersaglio.
Invece l'edizione successiva del 1987, con l'aggiunta di
S.I. nel titolo,
Special Intelligence, superò brillantemente la prova valorizzando nel migliore dei modi la modalità "cinematografica" che era nel suo DNA fin dall'inizio.
Con l'edizione curata da Douglas Niles e Warren Spector, il titolo riuscì a imporsi anche con la pubblicazione, tra il 1988 e il 1989, di supplementi di altissima qualità, come
Orion Rising,
Agent 13 Sourcebook,
F.R.E.E. Lancers. Il supplemento
Commando (1988), sulle azioni anti-terrorismo, può essere considerato un anticipatore degli sviluppi che il cinema stesso intraprese solo molto tempo dopo.
Tra le avventure vi sono dei veri capolavori, come:
High Stakes Gamble (di D. Niles e Bob Kern), che si svolge durante il Gran Prix di Montecarlo, e
The Doomsday Drop, di
Tracy Hickman, che poi con Margaret Weis diverrà un autore di grandissimo successo, a partire da
Dragonlance, l'avventura seriale per
AD&D di 14 moduli (1984-1986) e poi saga di romanzi fantasy.
Lo stesso
Douglas Niles entrerà nel gruppo degli autori di
Dragonlance, mentre
Warren Spector nel 1984 creerà, con Greg Costikyan, uno dei giochi di ruolo più creativi di sempre (
Toon, Steve Jackson Games) e poi farà carriera nel settore dei videogiochi.
|
Cover 2^ ed. 1987 (L.G.) |
TOP SECRET/S.I.
The Espionage Roleplaying Game
Autori: Merle Rasmussen e Allen Hammack (1a ed.), Douglas Niles e Warren Spector (2a ed.)
Editore: Tactical Studies Rules (USA)
Anno di edizione: 1980 (1987 2a ed.)
Genere: avventuroso-investigativo
Nel 1980
Top Secret è stato il primo GdR ad offrire un'ambientazione contemporanea per avventure di spionaggio. Un sistema di gioco inadeguato e complesso ne ha decretato l'insuccesso. La seconda edizione conserva solo il nome della precedente. Il sistema di gioco è stato completamente revisionato, tenendo presenti le tendenze del momento e la lezione di
James Bond 007 role playing (Victory Games) apparso nel 1983. Il background è molto "classico": i PG fanno parte di una organizzazione segreta internazionale, Orion, impegnata nel contrastare l'organizzazione avversaria, la Web, responsabile di attentati terroristici, colpi di stato, rivoluzioni e di ogni altra azione tendente alla conquista del potere mondiale. Su questa base si sono poi sviluppate ambientazioni più "realistiche" che vedono gli agenti della Orion confrontarsi con lo spionaggio politico della Cia e del KGB; oppure impegnati in situazioni di intervento militare anti-terrorismo (
Commando). Si discostano invece dal background originario i supplementi
F.R.E.E. America, ambientato in una oscura America del prossimo futuro, e
Agent 13, avventure negli anni Trenta.
La creazione del PG è in parte casuale e in parte con distribuzione di punti e acquisto di competenze. Vi è anche un sistema di vantaggi e svantaggi, ispirato all'
Hero System (
Champions, Hero Games, 1981) e alcuni tratti psicologici che possono aiutare nella interpretazione del personaggio. I
Luck Points, se ben amministrati, nonostante la vita pericolosa che dovrà affrontare, gli consentiranno di vivere abbastanza da costruire il proprio "mito". Il tutto richiede un certo tempo, ma il risultato è soddisfacente.
Il sistema di simulazione è basato sul tiro percentuale in tutte le situazioni. Efficiente, preciso, abbastanza dettagliato, specialmente nel combattimento, per offrire il senso di un'azione che scorre rapida come nelle immagini di un film. Le situazioni di inseguimento e caccia sono tra le migliori che si possano trovare in un GdR. Le regole di base sono presentate in modo chiaro, tenendo presenti anche le esigenze di Master e giocatori principianti.
[L. Giuliano,
In principio era il drago. Proxima, Roma: 1991, p. 151]