Sì, gli inediti di J.R.R. Tolkien non hanno mai fine. Però questa volta è proprio una chicca imperdibile. La storia di Kullervo è il primo racconto scritto da Tolkien tra il 1912 e il 1916, quando aveva tra i venti e i ventiquattro anni. Racconto incompiuto e acerbo, con lacune in varie parti che la curatrice americana della prima edizione HarperCollins del 2015 ha faticosamente ricostruito.
Tolkien si era incapricciato follemente del Kalevala, pubblicato per la prima volta nel 1907 e da qui darà il via alla sua immensa avventura letteraria.
Oltre al racconto (tradotto da Luca Manini e Stefania Marinoni con testo a fronte) il volume è completato da un impressionante apparato critico e da due saggi (sempre con testo originale a fronte) che hanno come tema il Kalevala e che in origine erano stati presentati in due conferenze del 1914. In un certo senso è possibile ricostruire così il processo creativo che ha dato origine alla narrazione del mito di Kullervo. Secondo la curatrice si tratta del personaggio più tragico creato da Tokien come anticipazione del Silmarillion e soprattutto del romanzo postumo I figli di Húrin in cui si raccontano le vicende di Túrin Turambar.
Insomma, io non sono un fan del Signore degli Anelli, ma non vi nego che ho trovato emozionante questa lettura e la consiglio a quanti - come me - amano oltre ai testi - l'insieme delle storie e delle interpretazioni che affollano i con-testi.
J.R.R. Tolkien, La storia di Kullervo (a cura di Verlyn Flieger), Bompiani, Milano, 2016 (euro 19)