L’identità personale rappresenta la continuità e la durata nella mutevolezza segnata dal tempo. Chi sono io? Quale consapevolezza ho della mia esistenza come persona?
Viviamo in una perenne sospensione tra il prima e il dopo, tra il passato e il futuro. L’identità è un argine nel flusso della memoria, una distinzione che non ha la fissità nell’essere ma trova una ragione nella volubilità dell’apparire. Ciascuno di noi percepisce la sua unicità nell’insieme dei desideri, delle scelte, dei valori che lo contraddistinguono. Nella incessante esplorazione di un territorio sconosciuto, formato dalla rete delle nostre relazioni, come navigatori in un mare tenebroso tracciamo le rotte della nostra esistenza e della nostra identità. Per liberarci dall’incertezza e dal rischio assumiamo ruoli prestabiliti e posizioni sociali che ci portano lontano dai nostri sogni e dalle nostre aspirazioni.
L’identità è una camicia di forza imposta alla nostra anima. Nella convinzione di spezzarne i lacci, alcuni indossano maschere molteplici e mutevoli per scoprire infine che ogni maschera nasconde un’altra maschera in un incessante gioco di illusioni.