sabato 27 febbraio 2016

rpg story 25: Legacy

Con il passare del tempo anche le cose più orrende finiscono per acquisire una certo fascino, anche se a volte è un fascino sinistro. È la mistica del trash, ragazzi!
Legacy, di David A. Felt è un gioco di ruolo completamente dimenticato.
E una ragione c'è.


LEGACY

Autore: David A. Feldt
Editore: Legacy Press
Anno di edizione: 1978
Genere: universale

Se stiamo a quanto ne scrivono i pochi che si sono imbattuti in questa "perla" possiamo tranquillamente dire che si tratta del peggior gioco di ruolo che sia mai stato scritto: "the worst game every written? or the least the unintentionally funniest!" (EvilSchemer, su Rpg.net nel 2007). Secondo Randall (RetroRoleplaying, giugno 2015) è del tutto ingiocabile: "It is an odd, but weirdly fascinating, duck".
Eppure può vantare un primato (anche se non riuscito): è il primo gioco di ruolo "universale", con il dichiarato obiettivo di avere un sistema di simulazione adatto per qualsiasi ambientazione e periodo storico. "All in all, it's really pretty useless" (L. Schick, Heroic World, Prometheus Book, Buffalo: 1991, p. 397).

Roba da collezionisti (quotato circa $ 50) e, diciamo la verità, anche un po' masochisti. Già nella prefazione si presenta come un gioco di ruolo di seconda generazione, con ambizioni smisurate, un linguaggio barocco e pretenzioso, con riferimenti sprezzanti nei confronti dei "commercially available role assumption games".
Nella creazione del personaggio - indecifrabile - vengono indicate due razze: umani e Keya-Teu; peccato che poi di questi Keya-Teu non si parli più in tutto il resto del volume (160 pagine!).
"It's amazing. It's a piece of bizarre art. I can't stop reading it. It's horrible, but I'm transfixed. It's somehow beautiful in it's bizarre writing and incomprehensibility and bad game design" (EvilShemer, 2007).