sabato 5 settembre 2015

Dizionario dei giochi (di Andrea Angiolino e Beniamino Sidoti)

Ripropongo questo post di ottobre 2010 perché le cose buone non vanno dimenticate. Ebbene questo Dizionario dei giochi di Andrea Angiolino e Beniamino Sidoti (Zanichelli, 2010) è davvero una bellezza. La quarta di copertina annuncia 6500 voci. Se pensate che sia un dizionario di consultazione, pensate bene. Ma ci troverete molto di più. Sì, ci sono anch’io (o meglio la mia creatura: On Stage!) e questo mi riempie di orgoglio. Non posso nasconderlo. Però, credetemi, non è per questo che ne scrivo. Andrea e Ben hanno fatto un ottimo lavoro. Tutti noi che ci occupiamo più o meno professionalmente di giochi e affini sappiamo quanto sia difficile “storicizzare” il mondo del gioco. E’ vero che per giocare a “burraco” (tanto per citare qualcosa di molto popolare di questi tempi) non è indispensabile sapere che è nato in Uruguay negli anni Quaranta del secolo scorso e che è apparso negli anni Ottanta in Italia nel meridione con il nome di “buracco”, che poi vuol dire “setaccio”. Però male non fa per la nostra cultura. E poi nel gioco dei rimandi enciclopedici scopriamo che “buracco” è imparentato con “buratto” e quindi con “burattino”. E così di parola in parola cerchiamo di catturare, senza riuscirci, quel meraviglioso oggetto che si chiama “gioco” e che sfugge sempre a tutte le definizioni. Infatti, e questa la grande idea degli autori, nel dizionario non solo scrivono di giochi ma ci spiegano varianti e regole che, in alcuni casi, ci permettono di passare dal dire dal fare, che è proprio quello che ci vuole. 
Di certo, dopo 5 anni sarebbe utile un aggiornamento, magari sul sito della Zanichelli.